lunedì 13 dicembre 2010

FUR IS DEAD!


Così recita lo striscione comparso di fronte al Colosseo domenica 12 dicembre.
Contemporaneamente sono stati distribuiti numerosi volantini, per ricordare quali sevizie e barbarie si nascondano dietro un capo di abbigliamento; per sottolineare come la vanità possa essere complice di inaudita crudeltà!
Riflettete dunque, sul motivo per cui milioni di esseri innocenti ogni anno vanno in contro ad una morte atroce…. Si atroce! perché il manto che dovrà divenire la tua pelliccia deve essere preservato da eventuali danni, a differenza della vita del suo legittimo proprietario! 
Così vengono escogitati vari modi, più o meno cruenti ma comunque raffinati nella loro crudele disumanità, per uccidere un essere innocente mantenendone pregiato il manto e quindi incrementando il proprio tornaconto. 

domenica 12 dicembre 2010

IL VERO DONO PER L'UOMO...LA NATURA.

Shrimad Bhagavatam

sarvartu-sarva-vibhava-
punya-vrksha-latashramaih
udyanopavanaramair
vrta-padmakara-shriyam

TRADUZIONE

Dvarakapuri godeva delle ricchezze proprie di ogni stagione; abbondanti crescevano le piante e gli alberi virtuosi, e ovunque eremitaggi, frutteti, giardini di fiori, parchi e laghi cosparsi di fiori di loto esaltavano il suo splendore.

SPIEGAZIONE

Usando i doni della natura così come ci sono offerti si può raggiungerela perfezione della civiltà umana. Guardate l'opulenza di Dvaraka-dhama, descritta in questo verso: in tutta la città, giardini di fiori, frutteti e specchi d'acqua cosparsi di fiori di loto; ma nessun cenno alle fabbriche, alle officine e tantomeno ai mattatoi, ritenuti invece indispensabili in una metropoli moderna. Eppure la tendenza a godere dei doni della natura è presente anche nel cuore dell'uomo moderno. Infatti, nelle società attuali i capi di Stato preferiscono risiedere in luoghi allietati da giardini e specchi d'acqua, lasciando alla massa le zone sovraffollate, senza verde, senza parchi nè giardini. Com'è diversa la città di Dvaraka. Il verso descrive l'insieme dei quartieri residenziali, o dhama, tripudio di giardini, parchi e laghetti dove sbocciano i fiori di loto.
E' evidente inoltre che tutti gli abitanti vivevano dei doni della natura, frutti e fiori, senza bidogno d'imprese industriali con conseguenti bidonville luride dove relegare la massa. Il progresso di una società non si valuta in termini di fabbriche e industrie che deteriorano le qualità più fini dell'uomo, ma si basa invece sullo sviluppo dei potenti istinti spirituali dell'essere umano e sulla possibilità di tornare a Dio. Lo sviluppo industriale è detto ugra-karma, attività funesta, perchè distrugge i sentimenti superiori dell'uomo e trasforma la società in una prigione demoniaca.
Il verso menziona inoltre gli alberi virtuosi, che producono fiori e frutti stagionali. Gli alberi senza virtù si raggruppano in foreste inutili, da cui si può trarre solo combustibile. Le società moderne coltivano questi alberi piantandoli ai lati delle strade.
L'energia umana dev'essere usata correttamente, cioè al servizio dei sensi superiori dell'essere, affinchè si sviluppino e permettano all'essere di cogliere la realtà spirituale, in cui è racchiusa la soluzione a tutti i problemi dell'esistenza. E gli elementi essenziali che fanno sviluppare nel corpo umano i tessuti più fini sono i frutti e i fiori, gli splendidi giardini, i parchi e i laghi limpidi popolati di anatre e cigni che giocano con i fiori di loto; e sono anche le mucche donatrici di latte e burro in abbondanza. Al contrario, le buie miniere, le fabbriche e le industrie, prigioni oscure, fanno crescere le tendenze demoniache della classe operaia. I beni di coloro che capitalizzano si accumulano a spese dei lavoratori; ne consegue un vasto numero di conflitti gravi. Dvaraka-dhama, così come la descrivono queste pagine, rappresenta dunque l'ideale della società umana.

venerdì 19 novembre 2010

Globalizzazione


Da qualche anno a questa parte, un termine, si è fatto sempre più frequente in politica ed economia : Globalizzazione.

E' molto raro ascoltare conversazioni che vertano su determinati argomenti senza che questo termine (o suoi sinonimi) faccia sentire la sua ingombrante presenza.

Conosciamo tutti il suo significato letterario, meno noto ai più è ciò che il termine sottende, la drammaticità che le cause e conseguenze comportano su un piano sociale, economico,politico, etico.

Ad una attenta analisi non sfuggirà il nesso che lega globalizzazione e capitalismo, e più in generale globalizzazione ed economia. Tanto da poter affermare che vi sia fra le due un rapporto di reciproca funzionalità.

Abbiamo analizzato in un articolo precedente quali dinamiche segua lo sviluppo dei mercati globali, come questo sviluppo sia estremamente proficuo per chi movimenta beni e capitali, e come impoverisca le categorie che mettono in moto la catena produttiva.

Ma quello economico è solo un'aspetto del problema, la definizione corrente di globalizzazione recita :

   "fenomeno di crescita progressiva delle relazioni e degli scambi a livello mondiale in diversi ambiti, il cui  effetto  principale è una decisa convergenza economica e culturale tra i Paesi del mondo."

Molto suggestivo, l'effetto che richiama la definizione dà un senso di sinergia e arricchimento sociale, culturale, e economico. Ma dietro questa maschera politically-correct si nasconde ben altro. Le relazioni, non sono come si vorrebbe far credere, volte ad un reciproco miglioramento ma ad instaurare un rapporto di sudditanza.

Sono tristemente noti gli accordi di mercato europei (ad esempio ma potremmo citarne numerosi altri) che limitano le quantità di produzione di beni delle varie nazioni, così un produttore che dirige bene le propie attività si vede multato (anzichè premiato come logica vorrebbe) se supera le aliquote concessegli!
E un governo che miri, per il bene della sua popolazione, ad ottenere nei limiti del materialmente possibile, un regime di autarchia verrebbe tacciato di infamia e la nazione additata come stato canaglia. A ciò seguirebbe un embargo economico e culturale.

L'esportazione di modello di vita, ad una più attenta analisi, risulta essere principalmente l'esportazione del più gretto consumismo, quindi volta non al miglioramento delle condizioni di vita degli stati meno sviluppati, ma ad un allargamento degli acquirenti di mercato. Questo fà sì che il tanto decantato arricchimento culturale donato dalla società multirazziale, si attua come un livellamento verso il basso che non giova a nessuno, gli scambi culturali proprio per questo si tramutano in scontri, le diverse culture e identità dei popoli anzichè arricchite e rafforzate ne escono appiattite e umiliate.

Per dirla in parole povere, qui si ammazza la gallina dalle uova d'oro per farne un brodo annacquato che non sfama nessuno! 

Ma conosciamo il punto di inizio? Possiamo determinare il momento storico, il contesto, i pretesti e le reali cause in cui tale "Vaso di Pandora" venne aperto?

E' nostra opinione che determinare il momento storico, e delinearne il reale contesto, e le reali modalità con cui tutto ebbe inizio è un importante passo per comprendere a pieno la portata del fenomeno e la gravità di ciò che comporta.

L'origine del fenomeno si perde in tempi assai remoti, è nostra convinzione che sia esistita in germe per lunghi periodi, strumento latente di forze che hanno lavorato nell'ombra attendendo il momento storico adatto all'attuazione dei propi progetti.

Tuttavia un analisi così approfondita, necessiterebbe uno spazio assai maggiore di un articolo, perciò per il momento, ci limiteremo ad un analisi limitata ai tempi contemporanei. In tale analisi ci affideremo ad una penna ben più degna della nostra : Giovanni Guareschi.

Nel 1963 venne ideato un curioso ed interessante esperimento cinematografico, un film in due parti. Venne chiesto a due autori di rappresentare la società moderna e metterne in luce le ragioni dell'esplosione di rabbia degli anni che vivevano.

Gli autori scelti furono Pier Paolo Pasolini e Giovannino Guareschi; di opposta ideologia che realizzarono il loro lavoro senza neanche incontrarsi, il film rimase parzialmente edito, neanche a farlo apposta la parte di Guareschi venne giudicata non adatta al pubblico, solo molti  anni dopo (circa negli anni 90) venne riproposto in versione integrale.

Vogliamo proporvi il film di Guareschi, un analisi esaustiva sui primi anni del secondo dopoguerra, all'attento spettatore sarà possibile rintracciavi se non le radici almeno i germogli "dell'albero della globalizzazione". Sarà anche molto interessante notare come il film risulti attuale (ricordiamoci che è stato girato nel 1963), e come le piaghe di cui si parla siano argomenti tutt'oggi in primissimo piano (l'espansionismo economico, esperimenti sugli animali, rivolte e guerre, appiattimento culturale).

Di seguito i link al film.

Prima parte :

Seconda parte:

Terza parte :

Quarta parte :

Quinta parte :

Sesta parte :

Settima parte :

martedì 16 novembre 2010

L'ANTI-SPECISMO DELLA SINISTRA...

Successivamente ad un invito ufficiale, con una mail di risposta vagamente ipocrita, ma condita di buona educazione, gli organizzatori della manifestazione controle pellicce, che si svolgerà il13 Dicembre a Firenze, hanno vietato a MEMENTO NATURAE di partecipare.
Si è notata la mano vigliacca e subdola dei paladini della libertà, della tolleranza e della democrazia che vogliono a tutti i costi inserire l'ideale politico in una battaglia che dovrebbe rimanere scevra da ogni discriminazione, al difuori da quella per l'amore degli animali. A questo punto ci chiediamo: ma la battaglia contro lo specismo che tanto decantano dove comincia e dove finisce? Gli animali non conoscono la politica, ma solo lo sfruttamento e la sofferenza per questo a loro interessa...LA LIBERTA'!!

SIAMO SOLIDALI CON I RAGAZZI DI MEMENTO NATURAE..veri amici degli animali

mercoledì 10 novembre 2010

LO SPIRITO VINCE SULLA MATERIA...e sui mattatoi...

kamam vavarsa parjanyah
sarva-kama-dugha mahi
sisicuh sma vrajan gavah
payasodhasvatir muda

"QUANDO REGNAVA MAHARAJA YUDHISTHIRA LE NUVOLE VERSAVANO SULLA TERRA TUTTA L'ACQUA INDISPENSABILE AGLI UOMINI E IL SUOLO PRODUCEVA A PROFUSIONE TUTTI I BENI NECESSARI ALLA VITA. LE MUCCHE, FELICI, BAGNAVANO I PASCOLI COL LATTE DELLE LORO MAMMELLE BEN GONFIE."


Terre e mucche sono la base di tutta la prosperità economica.I bisogni vitali dell'uomo si definiscono in termini di cereali, frutta e verdura, latte, minerali, gioielli, cotone, seta, pietre preziose, legno, ecc. Queste sono le richieste per soddisfare il corpo. Nessuno ha bisogno di carne animale o di pesce, di oggetti o macchine industriali. Durante il regno di Maharaja Yudhisthira le piogge cadevano abbondanti e regolari su tutta la superficie del globo. Le piogge non rispondono al controllo degli uomini, il loro maestro è Indradeva, sovrano del regno celeste, anche lui servitore del Signore. Così, quando il Signore riceve l'obbedienza del re e dei suoi sudditi, il cielo invia piogge regolari che permettono la produzione di varie ricchezze naturali sulla superficie della Terra; e non solo abbondanza di frutti e cereali, ma anche di perle e pietre preziose quando le piogge cadono sotto particolari influssi astronomici. Cereali e altri alimenti vegetali assicurano all'uomo, come agli animali, un nutrimento abbondante, e il latte di mucca sana contiene valori nutritivi sufficienti a dare all'uomo forza e vigore in abbondanza. Se latte, cereali, frutta e verdura, cotone, seta e pietre preziose si trovano in profusione, che bisogno ci sarà di complessi industriali, macchine e utensli di ferro? Possono queste macchine e questi utensili dare forza e vigore? Esiste una macchina in grado di produrre cereali, frutta e latte, pietre preziose oppure seta? Pietre preziose e sete, cibi a base di ghi (burro chiarificato) e cereali o latte e frutta non sono sufficienti per un'esistenza pura, sana e ricca? Perchè allora cercare un fasto artificiale? perchè i cinema, le automobili, gli apparecchi radio, i mattatoi e gli hotel? Che cosa ha generato la civilizzazione moderna, se non uno spirito di lotta simile a quello che anima i cani, sia sul piano individuale che collettivo? Crede di servire la causa dell'uguaglianza e della fraternità universale inviando migliaia di uomini in fabbriche infernali o in guerra per soddisfare i capricci di pochi? Il verso ci descrive le mucche che bagnavano li latte i pascoli, tanto le loro mammelle erano gonfie, tanto esse erano felici. Questo non indica forse la necessità di dare ogni protezione alla mucca per assicurarle un'esistenza piacevole, tanto più che per essere soddisfatta essa non richiede altro che un pò d'erba nei prati? perchè l'uomo crede egoisticamente di avere il diritto di abbattere la mucca? Che cosa gli impedisce di essere soddisfatto con i cereali, la frutta, la verdura e i latticini, gli alimenti case che cucinati possono costituire centinaia di migliaia di piatti saporiti, adatti anche ai gusti più delicati? Che senso hanno tutti i mattatoi del mondo, dove si uccidono animali innocenti e perchè i dirigenti che lo sanno non fanno nulla per proteggerli? Consideriamo invece l'esempio di Maharaja Pariksit, nipote di Maharaja yudhisthira. Visitando il suo vasto regno vide un giorno un uomo dalla pelle nera che stava per uccidere una mucca. Il re arrestò immediatamente il macellaio e gli inflisse una severa punizione. Non rientra forse nei doveri di un re o di un capo di Stato salvaguardare la vita dei poveri animali, incapaci di protestare o perorare la propria causa? E' questo ciò che si chiama umanità? Gli animali che vivono in un paese non sono forse anch'essi cittadini? Perchè allora permettere che li si massacri sistematicamente nei mattatoi? Sono questi i regni dell'uguaglianza, della fraternità o della non-violenza? Possiamo dunque affermare che un regime autocratico come quello di Maharaja Yudhisthira ha più valore di tutte le forme "altamente civilizzate" di governi moderni e supera di gran lunga tutte queste pseudo-democrazie in cui gli animali sono massacrati senza pietà e in cui uomini inferiori alle bestie hanno diritto di eleggere uno dei loro simili come capo della società. In quanto esseri creati, noi tutti siamo figli della natura materiale. Nella Bhagavad-gita il Signore afferma di essere il padre che da il seme, e descrive la natura materiale come la madre di tutti gli esseri, a qualunque specie appartengano. E madre natura, per la grazia dell'onnipotente padre supremo, Sri Krishna, ha cibo sufficiente per tutti, uomini e bestie. L'uomo è il fratello maggiore degli altri esseri perchè ha un'intelligenza superiore, che gli permette di comprendere le leggi naturali e i disegni del padre. Le società umane dovrebbero dipendere interamente dai doni della natura, senza cercare di creare con mezzi artificiali una prosperità economica puramente illusoria. Infatti questi tentativi hanno come risultato finale solo quello d'immergere il mondo in un caos di avidità irrazionale, dove regnano la bramosia per potere e la ricerca sfrenata di ricchezza in vista di lussi artificiali e godimenti simili a quelli dei cani e dei maiali. (S.B. 1.10.4)

domenica 7 novembre 2010

VIVISEZIONE. E' ORA DI DIRE BASTA!




Nella notte di venerdì 5 Novembre e durante tutta la giornata di sabato 6 Novembre sono state svolte delle azioni di sensibilizzazione sul tema VIVISEZIONE .
Nella notte sono state affisse numerose locandine davanti molte scuole di Roma e del litorale romano; questo perchè LA LOTTA DEVE PARTIRE DALLE GENERAZIONI PIU' GIOVANI, che devono essere sensibilizzate sull'atroce tema che è la vivisezione (atroce anche nel nome)!!
Durante il sabato è stato svolto un volantinaggio itinerante per le vie del centro di Roma, distribuendo numerosi volantini.

E' ORA DI DIRE BASTA!!! NON ESSERE COMPLICE, NON VOLTARTI DALL'ALTRA PARTE!!!!
ATTIVATI ANCHE TU CONTRO LA VIVISEZIONE E CONTRO LE MULTINAZIONALI CHE LA UTILIZZANO!!!

martedì 2 novembre 2010

LA VITA UMANA VA VALUTATA PER ESTRAZIONE SOCIALE?...VA VALUTATA PER LUOGO DI NASCITA?..

I quotidiani, e l’opinione pubblica, ci danno in questo periodo il reale valore della vita umana, valore che cambia da paese a paese, ma soprattutto da interesse a interesse (finanziario!).

Si parta dal presupposto che la vita umana, (come quella animale!) ha un valore assoluto e per nulla al mondo (tantomeno per interessi economici) può essere tolta.

Se poi si considera che l’interesse mondiale per la povera Teresa Lewis, la disabile mentale di 41 anni condannata a morte (dalla DEMOCRAZIA d’asporto degli U.S.A.) e' stato pari a ZERO, uccisa da un'iniezione letale nel braccio della morte del Greensville Correctional Center con l'accusa di aver organizzato l'omicidio del figliastro e del marito. Nessuna protesta ufficiale, nessun corteo, nessuna raccolta firme contro la decisione delle autorità della Virginia di applicare la pena di morte contro una minorata mentale. Dove sono finiti i campioni della superiorità occidentale su altri modelli di vita? Dove sono finiti i difensori dei più deboli, delle donne e della pace?

Mentre quella della "povera" Sakineh Mohammadi Ashtiani, accusata di adulterio (passato in secondo piano) e successivamente di concorso in omicidio dal tribunale dello stato CANAGLIA (definizione per gli Stati non in linea con la sopracitata DEMOCRAZIA statunitense) ha smosso l’opinione pubblica mondiale grazie ai giornali servi del sistema economico, che come da copione si sono schierati a difesa della suddetta DEMOCRAZIA scagliandosi a piu' parti contro i BRUTI dell'oriente, (L'Iran), anche i nostri politici schierati dall parte della giustizia hanno portato solidarieta' studiata a tavolino dai burattini che li manovrano!
Ci si pone più di una domanda se poi si arriva a sapere che solo nel 2009 le esecuzioni sono state 5.679 in 18 paesi, di cui 5.000 solo in Cina (guarda caso diventata prima potenza ECONOMICA mondiale), e che nemmeno a questo punto, come il caso di Teresa Lewis, ci si è accalcati per dimostrare disappunto x QUESTE BARBARE LEGGI.
Allora vogliamo capire se:

LA VITA UMANA VA VALUTATA PER ESTRAZIONE SOCIALE?...VA VALUTATA PER LUOGO DI NASCITA?..
DIREI CHE TUTTO SI PUO’ RACCHIUDERE IN UNA SOLA RISPOSTA:
"IL VALORE DELLA VITA E’ LEGATO INDISSOLUBILMENTE A QUELLO DELL’ECONOMIA MONDIALE"



                                                                  esecuzione in cina

condannata a morte in cina


Sakineh Mohammadi Ashtiani


Teresa Lewis

STOP AL PRECARIATO, LA LOTTA PASSA ANCHE PER ROMA

 
LA VERGOGNA DEL LAVORO FLESSIBILE!

Lavoro temporaneo. Lavoro flessibile. Precarietà. Una forma di schiavitù moderna, a tempo, legalizzata!
Il lavoro interinale, introdotto in Italia dall’Ulivo di Prodi attraverso il Pacchetto Treu (legge 196/97), è stato creato apposta per poter speculare (lo sport preferito dalle oligarchie mondialiste) sui bisogni dei lavoratori, trattati come merci e oggetti!
Un mondo a DIRITTI ZERO, una realtà fatta di quotidiano sfruttamento, incertezza, disperazione, sottomissione e abusi continui!
Di annientamento morale, economico, sociale e umano per milioni di non privilegiati senza diritti e dignità, trattati come immondizia, sottoposti a contratti capestro, immersi in realtà in cui bisogna obbedire sempre e non protestare mai, qualunque siano le discriminazioni subite, privati del futuro per l’interesse di oligarchie che macinano profitti immensi sulla pelle dei più deboli!
I numeri parlano chiaro: la precarietà del lavoro è diventata non più una caratteristica marginale e provvisoria, un connotato episodico o relegato alle fasce più giovani dei lavoratori, ma stigma PERMANENTE del nuovo capitalismo, della società del futuro.
E succede sempre più spesso che la precarietà diventi una condizione nella quale si rimane intrappolati per anni (se non per sempre, come sta cominciando a verificarsi per molti). Lavoratori ‘atipici’, cittadini italiani di serie B, schiavi sacrificabili, merce deperibile, gettati nella spazzatura quando scadono, quando non stanno in silenzio a subire l’arroganza dei moderni schiavisti o quando raggiungono età non più in linea con l’imperante giovanilismo americanoide!
E mentre la propaganda capitalista esalta la ‘modernità’ del lavoro flessibile, l’élite di privilegiati e della loro cerchia si riserva posti garantiti, sicurezze granitiche, stabilità, prestigio, stipendi, carriera e profitti immensi! Alla faccia della tanto decantata ‘flessibilità’ imposta agli altri!
Una situazione obiettivamente aberrante, che vede enormi discriminazioni disparità e ingiustizie, con un’élite di garantiti all’eccesso e un mondo di schiavi a tempo! Una realtà devastante che sopportiamo da troppo tempo! Un tale scempio va fermato:

BISOGNA CANCELLARE LA FLESSIBILITA’ NEL MONDO DEL LAVORO E CHIUDERE TUTTE LE AGENZIE PER IL LAVORO (EX-INTERINALI) VERGOGNOSI LUOGHI DI SFRUTTAMENTO!
Dai un calcio ad inerzia e apatia,
DIFENDI I TUOI DIRITTI!
(prima che li abroghino del tutto in nome del Libero Mercato)




 

martedì 26 ottobre 2010

Economia nel Villaggio Globale

Non esiste lotta politica che non inglobi la sfera economica, che non ponga in essere la stessa istanza economica come base stessa di un radicale cambiamento oltre che della stessa economia anche e soprattutto  dell'agire e del vivere sociale.
Oggi l'economia è realmente lo strumento del vivere sociale. Oggi l'economia è realmente lo strumento che
direziona e asservisce la nostra esistenza ai voleri del capitale.
Senza dilungarci oltre il necessario parleremo sommariamente di ciò che si sta perpetrando in Italia ed in Europa da parte delle potenze capitaliste, anche grazie naturalmente alla complicità dei vari servi di turno che rispondono al nome di Sindacati, sinistra no global o radical chic e teleinformazione in generale.
Nell'anno di grazia 2010 siamo giunti non solo in Europa ma nel mondo ad una reale e manifesta saturazione dei mercati mondiali,  in sostanza, la produzione di manufatti o merci che dir si voglia supera di gran lunga la domanda di mercato, in definitiva la produzione supera il consumo.
Ora in tale contesto subentra una problematica ambivalente, e cioè la concorrenza che i vari capitalismi mondiali per non soccombere l'uno davanti all'altro sono "costretti" a porre in atto per mantenere o scalare l'egemonia economica.
Per vincere tale battaglia il capitale ha storicamente dimostrato che il rimedio da applicare a proprio vantaggio è solamente uno "l'accrescimento del plus valore", o meglio l'aumento della produzione (e quindi della vendita) abbassando però drasticamente i costi di produzione, la via più veloce per farlo è dimezzare o quasi il pagamento dei salari.
In tale modo i vari monopoli capitalisti tentano di prevalere, in regime di forte competitività, uno sull'altro.

Quindi per il capitale sorge un annoso problema che lo attanaglia in modo avvolgente. Se aumenta la poduzione di beni (molti più di prima) e contemporaneamente il corrispettivo dei salari diminuisce, chi potrà acquistarli sul suolo nazionale, ove si applica tale metodologia economica?
Una prima rapida soluzione consiste nell'invadere di merci invendute gli altri mercati "vergini"o non ancora "occupati" da altri produttori, in tal maniera si crea l'opportunità di prendere "due piccioni con una fava",infatti delocalizzando i propi impianti produttivi, in zone meno economicamente sviluppate, il costo del lavoro (e quindi di produzione) scende vertiginosamente. E' così che si pone in essere la base economica per combattere la concorrenza di mercato; riduzione drastica dei costi di produzione (attraverso salari da fame, sfruttamento della manodopera) "invasione" di mercati esteri con i propi prodotti.
A questo punto un quesito risulta ancora insoluto, che pone una unica condizione per il suo aggiramento. Il problema si chiama saturazione, e la sua soluzione si chiama guerra!
Infatti i criteri di produzione e di sfruttamento, pocanzi descritti, ritardano ma non scongiurano la saturazione di mercato a livello globale.
Si produce ma non si riesce a vendere, i nuovi mercati sono ormai stati tutti egemonizzati e invasi da merci e i loro lavoratori resi dei salariati sottopagati, in sintesi, come uscire da tale stallo?
Come far si che un monopolio ceda la sua egemonia di mercato ad un altro monopolio?
Forse facendo genuflessioni e lanciando petali di rose e intonando litanie fascinose e suadenti?
No, esiste un solo mezzo atto alla soluzione di questo annoso problema, strettamente connaturato alla natura stessa del capitale, il suo nome è guerra!
Iraq la guerra del petrolio, come esempio calza a pennello.
L'America, la Cina, l'India e l'Europa (che tenta di sganciarsi dal dollaro) sono oggi in totale contrapposizione ed i parametri che stanno adottando sono quelli che sono stati pocanzi descritti, la tanto decantata competitività del mercato opera in tali forme e inevitabilmente genera povertà, carestie e guerre.
E' evidente, e gli esempi non mancano, lo squallido ricatto della FIAT e Marchionne di delocalizzare la produzione automobilistica in Serbia (dove, lo ricordiamo, il salario medio è di 300 euro) se i lavoratori non avessero accettato le nuove restrizioni contrattuali e retributive.
Con questa criminale minaccia padri di famiglia, presi alla gola, sono stati costretti a chinare il capo innanzi all'arrogante potere del capitalismo.

Ed allora che altro dire...
Una Lotta Politica come noi la intendiamo deve essere assolutamente contro ogni forma di riformismo garantista  nei confronti del capitalismo, il quale non è una utopia romantica di stampo ottocentesco ma altresì è fredda e nuda e cruda aderenza alle leggi economiche e scentifiche sulle quali è nato, sulle quali poggia, e sempre sulle quali egli si sviluppa e si instaura.
Non esiste un capitalismo dal volto umano, e neanche esistono leggi protezionistiche che possono attenuare una realtà dinamica e concreta come il capitalismo.
I lavoratori, i disoccupati e sottopagati con tutti i precari di ogni settore economico debbono porre in essere trà loro la nascita di una nuova coscienza rivoluzionaria rispetto all'ordine economico dominante, e devono inevitabilmente creare un nuovo movimento rivoluzionario che ponga come dogma indissolubile una basilare e imprescindibile rivendicazione :
la distruzione del capitale e di tutta la sua logica perversa, chi produce con le propie mani e con il suo intelletto beni ,manufatti, servizi i quali successivamente entreranno a far parte della stessa vita di una comunità nazionale, devono essere non i servi salariati docili ed obbedienti del ciclo produttivo, ma al contrario i produttori (visto che realmente lo sono) ed i propietari, tramite il proprio lavoro, della loro vita e della loro nazione alla quale appartengono visto che sono loro e soltanto loro che la mettono in moto e la fanno funzionare.

Concludendo vorrei usare una citazione proprio del Massone Piduista Berlusconi, il quale a più riprese ha affermato che l'Italia è una azienda (affermazione che noi non condividiamo, non potendo la Patria nella sua sacralità, essere abbassata al rango di un organismo economico) e che di conseguenza và trattata come tale, lasciandola in mano a chi è capace di farlo. Se così è, l'Italia và messa nelle mani di chi produce non di chi specula sullo sfruttamento del lavoro altrui, e grazie alla richezza da questi prodotta impingua di continuo le propie tasche privatizzando i guadagni e socializzando le perdite!

Avanti lavoratori produttori e combattenti dell'idea,
avanti uniamoci ed organizziamoci con un progetto politico radicale autocapitalista e Rivoluzionario!!

martedì 5 ottobre 2010

STOP AL PRECARIATO

Il lavoro temporaneo, il lavoro flessibile..LA PRECARIETA' hanno fatto altre 2 vittime..A Brindisi e Palermo il dramma del PRECARIATO ha prodotto, non sicurezza, non tranquillità...ma ORRORE e SOFFERENZA..un uomo di 38 anni, laureato in economia e commercio, si è ucciso gettandosi da un treno in corsa, mentre un uomo di 51 anni, padre di 4 bambini, precario della scuola, ha minacciato di buttarsi dal 4 piano della sede dell'ufficio scolastico provinciale quando ha realizzato che per quest'anno non sarebbe riuscito ad avere un incarico.
Ringraziamo la legge 196/97 (Pacchetto Treu), creata apposta per poter speculare sui bisogni dei lavoratori, trattati come oggetti e merci!!


BASTA CON QUESTO SCEMPIO!!!!

BISOGNA CANCELLARE LA FLESSIBILITA' NEL MONDO DEL LAVORO E CHIUDERE TUTTE LE AGENZIE PER IL LAVORO!!!

DAI UN CALCIO AD INERZIA ED APATIA!DIFENDI I TUI DIRITTI!!